Come discusso nel precedente articolo sul blog, i Linked Open Data o LOD, partendo dal web semantico, posseggono un elevato potenziale applicativo nei settori culturale ed educativo. I LODLAM, i Linked open data per biblioteche, musei e archivi, includono la digitalizzazione e il collegamento di dataset da tutti i tipi di archivi e cataloghi di istituzioni specifiche, nonché giochi e strumenti online per avvicinare i giovani alla disciplina, o supportare il loro apprendimento in modo formale o in contesti extracurriculari. Un documento pubblicato dalle biblioteche universitarie della Colombia nel 2013 afferma che “I linked open data offrono un nuovo modo per le istituzioni operanti nel patrimonio culturale di condividere i propri contenuti con un pubblico più ampio e di cambiare il tradizionale rapporto tra il detentore della conoscenza, l’interprete della conoscenza e il consumatore di conoscenza. Lo sforzo continuo, nel settore del patrimonio culturale, di tradurre i dati nel formato RDF e sviluppare nuove interfacce e applicazioni in grado di utilizzare e interpretare i dati, migliorerà sicuramente l’esperienza sia delle istituzioni che di coloro che lavorano nel settore culturale e il pubblico in generale che cerca di utilizzare al meglio queste enormi quantità di informazioni.

Il progetto DCD si propone di incentivare i giovani ad aumentare le competenze in quest’area in via di sviluppo, in cui la condivisione di dati e informazioni avrà il potere di creare nuove possibilità per l’occupabilità dei giovani nel settore culturale. Non c’è davvero limite al tipo di dati che possono essere resi accessibili in questo mondo completamente connesso. “Qualsiasi tipo di dato culturale”, afferma Mia Ridge “come i dati su oggetti, pubblicazioni (come libri, opuscoli, manifesti o spartiti musicali), materiale d’archivio, ecc., creati e distribuiti da musei, biblioteche, archivi e altre organizzazioni possono riferirsi a diversi tipi di contenuto, da metadati o record lapidei (i titoli di base, i nomi, date, luoghi, materiali, ecc. di un record di catalogo), a interi data record di raccolta (inclusi dati come descrizioni ricercate e interpretative di oggetti, dati bibliografici, temi correlati e narrazioni) a surrogati digitali completi di un oggetto, documento o libro come immagini o testo trascritto. Un ottimo esempio di funzionamento di Linked Open Data si trova nel Museo API Wiki, che elenca più di cinquanta musei, gallerie, biblioteche e archivi o ‘interfaccia di programmazione dell’applicazione’ e fonti leggibili per dati culturali aperti. Esiste una vasta gamma di siti web, applicazioni e giochi che sono stati realizzati utilizzando questi open data culturali, ma per vari motivi i dataset sono ancora sottoutilizzati. Questo può essere dovuto all’incoerenza nel modo in cui le informazioni vengono concesse in licenza e utilizzate per essere messe online. Inoltre, gran parte dei dati vengono inseriti online senza immagini a causa di problemi di copyright e poiché le descrizioni sono spesso formattate in un modo poco interessante per il pubblico. Questo genera un allontanamento dagli open data da parte del pubblico in generale, erroneamente ritenuti accessibili solo ad esperti o professionisti.

In definitiva, spetta agli sviluppatori di applicazioni e programmi mantenere i contatti tra utenti e istituzioni e integrare le esigenze da entrambe le parti al fine di aumentare l’accessibilità e quindi l’utilizzo di queste tecnologie innovative. Il progetto DCD si propone di riunire tutte e tre queste parti con una visione a lungo termine e un’attenzione particolare per aiutare i giovani ad avvicinarsi e impegnarsi a questa nascente area di sviluppo culturale e formativa.

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