Tradizionalmente, le istituzioni culturali, come biblioteche e musei, sono state responsabili della conservazione del materiale culturale. Tuttavia, a causa dei progressi tecnologici, principalmente degli strumenti digitali, tali istituzioni stanno proponendo nuove modalità di fruizione delll’arte e cultura da parte degli utenti. Ciò può essere ottenuto tramite la digitalizzazione del materiale, che è il processo di conversione delle informazioni da un formato fisico a uno digitale (Burkett, 2017), che permette di documentare e mostrare senza sforzo collezioni migliorandone l’esperienza del cliente, preservando permanentemente gli oggetti di interesse stessi (Shelmon, 2018). 

Un altro esempio è l’utilizzo della realtà virtuale (VR); uno spazio tridimensionale generato dal computer, accessibile attarverso un visore VR. Il Victoria and Albert Museum di Londra ha sperimentato questa tecnologia realizzando la mostra digitale “Alice nel Paese delle Meraviglie” accessibile sia dal museo che da casa (Coates, 2021). Questa tecnologia consente agli utenti di interagire e di immergersi nel patrimonio culturale, ottenendo un’esperienza migliore del museo. 

Allo stesso modo, la realtà aumentata (AR) è una tecnica che sovrappone dati digitali come grafica o video a immagini del mondo reale (The Franklin Institute, 2021). In genere, questo viene solitamente eseguito su una fotocamera e, con le fotocamere degli smartphone che ora sono sempre più sofisticate con la loro apertura e profondità di campo. Aziende come Apple e Google adottano questo software per integrare il loro elevato standard di hardware semplificando allo stesso tempo le attività dell’utente. Questo, ad esempio, può consistere in una un’app che consente la misurazione accurata di altezza, profondità e larghezza o un gioco che incoraggia l’utente a camminare intorno a punti di riferimento per completare determinati enigmi (Neild 2019). Con la crescente dipendenza dai dispositivi portatili, i gestori di biblioteche e musei possono rivitalizzare le loro collezioni esistenti implementando spot AR che non solo forniscono al lettore informazioni più arricchite, ma lo incoraggiano anche a tornare e sperimentare i materiali culturali da una diversa angolazione (Saleh et al., 2021). 

Altri metodi come le mappe digitali con colori intensi e interfacce utente invitanti offrono agli utenti un’esperienza semplicistica e senza problemi durante la navigazione in questi spazi, poiché possono essere visti dal punto di vista dell’utente. Apple e Google hanno funzionalità che consentono alle persone di visualizzare i punti di interesse direttamente dalle loro mappe digitali, rendendo la visualizzazione di questi siti più interessante (Jean 2021). Allo stesso modo, la gamification, che è il processo per definire le informazioni sul patrimonio culturale in una forma di gioco, offre elevate vantaggi per il settore culturale in quanto consente a musei e gallerie d’arte di attrarre le generazioni più giovani che di solito farebbero fatica a comprendere le informazioni fornite a causa del loro livello di sofisticatezza (Du , 2021). Offre al pubblico giovane un’esperienza particolarmente coinvolgente, fornendo efficacemente conoscenze che probabilmente non avrebbero conservato altrimenti. 

In sintesi, la digitalizzazione del patrimonio culturale è uno strumento vitale e dovrebbe essere implementata in un contesto universale. Fornisce un’esperienza utente migliorata di detti siti consentendo allo stesso tempo alle istituzioni di proiettare e preservare i propri materiali, prolungandone l’usabilità e la sostenibilità. 

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